Definizione agevolata 2026: la lite tributaria si estingue già dopo la prima rata
- Federico Lione

- 2 nov
- Tempo di lettura: 4 min
La Legge di Bilancio 2026 introduce una novità significativa in materia di definizione agevolata dei carichi fiscali: con la cosiddetta rottamazione quinquies, la lite tributaria si estingue già dopo il pagamento della prima rata.Una misura destinata a incidere profondamente sul contenzioso con l’Amministrazione finanziaria, offrendo una via più rapida e vantaggiosa per chi intende chiudere le proprie pendenze con il Fisco.
L’Avv. Federico Lione, avvocato tributarista a Milano e fondatore dello Studio Legale Lione e Associati, analizza la nuova disciplina e le sue implicazioni per contribuenti e imprese.
Che cos’è la definizione agevolata 2026 (rottamazione quinquies)
La definizione agevolata 2026 rappresenta l’evoluzione delle precedenti sanatorie fiscali, come la rottamazione quater.Permette ai contribuenti di estinguere i debiti iscritti a ruolo pagando soltanto imposta e contributi, escludendo sanzioni e interessi di mora.
La vera novità è che, anche per i carichi oggetto di contenzioso tributario, l’estinzione del giudizio avviene già con il pagamento della prima rata, senza attendere la conclusione del piano di rateizzazione.
Estinzione del giudizio: cosa cambia rispetto alla rottamazione quater
Negli anni scorsi, la giurisprudenza aveva dato letture discordanti:
secondo un primo orientamento della Cassazione (n. 24428/2024), bastava la domanda di adesione e la sua accettazione;
un altro indirizzo (Cassazione n. 24933/2024) sosteneva che servisse il pagamento completo di tutte le rate.
Il legislatore del 2026 ha risolto il contrasto: l’estinzione processuale avviene con il versamento della prima o unica rata.Ciò significa che il giudizio tributario si chiude immediatamente, garantendo tempi certi e benefici concreti per il contribuente.
Come funziona la definizione agevolata 2026 passo per passo
Presentazione della domanda entro il 30 aprile 2026, indicando la pendenza del contenzioso e l’impegno a rinunciare al giudizio.
Sospensione del processo tributario fino al 31 luglio 2026, data del pagamento della prima o unica rata.
Pagamento della prima rata: il giudice, su richiesta di una delle parti (contribuente, agente della riscossione o ente creditore), dichiara l’estinzione del giudizio per cessata materia del contendere.
Da quel momento, la lite è definitivamente chiusa, anche se il contribuente non dovesse completare le rate successive.
⚖️ Una volta pagata la prima rata, la lite tributaria è estinta in via automatica, a prescindere dal buon esito della rottamazione quinquies.
Chi può aderire alla definizione agevolata 2026
Possono accedere alla nuova rottamazione quinquies tutte le somme affidate all’agente della riscossione derivanti da:
controlli automatizzati delle dichiarazioni fiscali;
contributi previdenziali non derivanti da accertamento;
multe e sanzioni amministrative irrogate da Amministrazioni statali;
contenziosi tributari pendenti al momento della domanda.
Sono invece esclusi i carichi legati a procedimenti penali o recuperi di aiuti di Stato illegittimi.
Cosa accade se il contribuente cambia idea
Chi presenta la domanda ha tempo fino al 31 luglio 2026 per decidere se proseguire o meno nel contenzioso.Se non intende aderire, dovrà evitare il pagamento della prima rata, poiché il versamento determina automaticamente l’estinzione del giudizio.È quindi una scelta irreversibile e strategica, da compiere con il supporto di un avvocato tributarista esperto.
Rottamazione quinquies e sentenze definitive
Il testo normativo chiarisce che la definizione agevolata si applica anche ai carichi oggetto di sentenze passate in giudicato, purché rientranti tra quelli ammessi alla sanatoria.In questo modo, anche chi ha debiti ormai consolidati può “rottamare” la propria posizione, ottenendo un alleggerimento immediato e la possibilità di ricominciare senza contenziosi pendenti.
Analisi strategica: opportunità e rischi
La rottamazione quinquies 2026 offre vantaggi concreti:
chiusura immediata delle liti pendenti;
riduzione degli oneri economici complessivi;
maggiore certezza per contribuenti e imprese;
riduzione del carico giudiziario tributario.
Tuttavia, l’adesione implica la rinuncia al contenzioso anche se la rottamazione dovesse avere esito negativo.Per questo è essenziale una valutazione giuridica e finanziaria personalizzata, affidandosi a professionisti esperti in diritto tributario e contenzioso fiscale.
Conclusioni dell’Avv. Federico Lione
«La definizione agevolata 2026 è un’occasione importante per chi vuole chiudere il contenzioso con il Fisco in tempi rapidi e con minori costi — osserva l’Avv. Federico Lione — ma va gestita con consapevolezza. Ogni scelta deve tener conto della natura del debito, della probabilità di successo nel giudizio e della sostenibilità dei pagamenti previsti.»
Lo Studio Legale Lione e Associati, con sede a Milano, offre consulenza specialistica in diritto tributario, societario e contenzioso fiscale, accompagnando imprese e privati nella corretta valutazione delle opzioni di sanatoria e definizione delle liti.
FAQ sulla definizione agevolata 2026
1. Quando scade la domanda di adesione?Entro il 30 aprile 2026. Dopo tale data non sarà più possibile presentarla.
2. Quante rate sono previste?Il piano può essere unico o rateale, ma la lite tributaria si estingue già dopo la prima rata.
3. Posso aderire anche se ho una sentenza definitiva?Sì, purché il carico rientri nelle tipologie ammesse.
4. Se non pago la prima rata, cosa succede?Il giudizio resta pendente: solo il pagamento genera l’estinzione della lite.
5. Serve un avvocato per presentare la domanda?Non è obbligatorio, ma è consigliato per valutare vantaggi e rischi della procedura.
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